Pubblicato il
22 Aprile 2020
La chiusura fisica del Museo ci ha spinto a inaugurare questo spazio virtuale sul nostro immenso patrimonio storico-artistico, una rubrica quotidiana L’Italia chiamò – Capodimonte oggi racconta… alimentata grazie al contributo delle nostre risorse interne.
I contenuti scientifici proposti hanno incontrato il consenso di voi lettori e l’apprezzamento di critica e stampa.
Sulla scorta di questo successo, abbiamo deciso di andare oltre e aprire questa rubrica a tutti i docenti di ogni Università che vorranno farci pervenire il loro punto di vista sulle opere di Capodimonte.
Aiutateci a trasformare il nostro sito web in uno spazio aperto al confronto e al dibattito, accoglieremo con interesse i vostri contributi. Cogliamo l’occasione di questo ‘tempo sospeso’ per offrire al nostro pubblico il sollievo dell’arte.
Oggi pubblichiamo il testo di Diego Esposito, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli che propone un viaggio alla scoperta di Giuseppe Renda e della scultura a Napoli e del suo rinnovamento tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
Una breve rielaborazione dell’intervento presentato nelle giornate di studi organizzate a conclusione della mostra Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere (21 dicembre 2018 – 15 ottobre 2019), a cura di Maria Tamajo Contarini e Carmine Romano, nell’Auditorium del Museo e Real Bosco di Capodimonte, che hanno proposto una rilettura delle collezioni, stimolando nuove esperienze e confronti ancora da scrivere.