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Apre la mostra Francesco Jacovacci: L’Ottocento e la pittura di storia

Apre la mostra L’Ottocento e la pittura di storia: Francesco Jacovacci a cura di Maria Tamajo Contarini per il ciclo L’Opera si racconta che porta all’attenzione del pubblico il dipinto di Francesco Jacovacci Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna (1880), restaurato grazie al sostegno dell’associazione Amici di Capodimonte Ets.

Presenti alla conferenza stampa il direttore Sylvain Bellenger, la curatrice Maria Tamajo Contarini, la restauratrice Karin Tortora ed Errico di Lorenzo, presidente dell’associazione Amici di Capodimonte che ha sostenuto la realizzazione della mostra, Carmine Romano responsabile del progetto digitalizzazione del museo per l’ideazione del video sulla mostra con la regia di Rossella Grasso, l’architetto Rosa Romano curatore dell’allestimento.

 

L’opera, esempio della migliore pittura di storia dell’Ottocento, è al centro di un raffinato allestimento in cui sono protagonisti le due grandi personalità della cultura e dell’arte del Cinquecento italiano: Vittoria Colonna e Michelangelo Buonarroti, legati da un profondo legame di amicizia.

Il progetto espositivo rientra nella tipologia di mostre-focus L’Opera si racconta con cui il Museo e Real Bosco di Capodimonte, nella sala dedicata al primo piano, dà voce a dipinti, sculture e oggetti d’arte presentati al pubblico in relazione con altre opere o documenti in grado di spiegarne il contesto storico.

 

Il dipinto di Francesco Jacovacci, Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna, mostra in primo piano il corpo senza vita della poetessa su cui addolorato si riversa Michelangelo.

Vittoria è distesa sul letto di morte coperto da un drappo di velluto nero, dove sono poggiati numerosi rami di alloro, in omaggio alle sue qualità poetiche.

 

Afferma il Direttore Sylvain Bellenger: Francesco Jacovacci è un pittore dell’Ottocento, il secolo che per noi rimane ancora da scoprire. L’Ottocento italiano è un momento importante, soprattutto la scuola napoletana, che purtroppo non ha ancora ritrovato il suo riconoscimento.

Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna è un’opera simbolica che rappresenta l’importanza degli artisti attivi a Napoli all’epoca Savoia, comprata dal re d’Italia direttamente per Capodimonte.

Sono gli anni in cui sta nascendo il cinema, il formato è proprio un formato scenografico cinematografico. C’è tutto un movimento in Europa che afferma il potere del colore, il potere del nero e dell’oscuro nell’arte.

Un’opera messa in luce grazie alla mostra Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere e che finalmente ritrova spazio nelle sale del museo.

 

 

Secondo la curatrice della mostra Maria Tamajo Contarini, Francesco Jacovacci sceglie un momento preciso descritto da Ascanio Condivi che dice: si recò a salutare la sua amica Vittoria Colonna morta e si dispiacque talmente tanto di averle baciato soltanto la mano, rimase con un senso di rammarico per non averle baciato anche il volto. Una sottolineatura di quello che è il lato sentimentale della vicenda, mi sembra molto evidente il fatto che ci sia una comunanza esistenziale e culturale.

 

Michelangelo e Vittoria si conobbero nella Roma di Paolo III animata dalla volontà di riforma della chiesa cattolica e certamente dal 1538 strinsero un rapporto di costante scambio epistolare di cui restano alcune lettere e sonetti.

Importanti testimonianze coeve ci illustrano lo spessore del rapporto tra i due protagonisti della storia culturale del XVI secolo. Anche Giorgio Vasari riferisce della loro speciale amicizia. Jacovacci riprende in particolare il brano del testo di Condivi in cui viene tracciato un intenso profilo della Colonna.

 

 

Errico di Lorenzo, presidente degli Amici di Capodimonte Ets, associazione che ha interamente sostenuto il restauro dell’opera, esprime tutta la soddisfazione per aver promosso il restauro dell’opera. 

Per meglio comprendere e contestualizzare l’opera di Francesco Jacovacci Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna, l’allestimento della mostra propone un dialogo in sala con altre opere.

In primo luogo con un’altra opera dello stesso Jacovacci Michelangelo e Vittoria Colonna, un olio su tela del 1880 firmato “F. Jacovacci” in basso a destra, con dedica “alla sig. Emma Tutino Vertunni” proveniente da una collezione privata di Genova.

Il dialogo in sala prosegue con i due autoritratti dei protagonisti: Michelangelo e Vittoria Colonna.

 

 

Il video in mostra, a cura di Carmine Romano, responsabile del Progetto Digitalizzazione e del Catalogo digitale con il montaggio di Rossella Grasso, esalta i contenuti scientifici della mostra e i tanti confronti sul tema con interviste ai protagonisti e documenti di studio, dando voce alla curatrice della mostra Maria Tamajo Contarini e al direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, alla restauratrice Karin Tortora e a Errico di Lorenzo presidente degli Amici di Capodimonte Ets, associazione che ha interamente sostenuto il restauro dell’opera.

Preziosa anche la testimonianza di Nunzia Petrecca dell’impresa Euphorbia che cura la manutenzione del verde nel Real Bosco di Capodimonte, che propone un confronto interessante tra il ramo di alloro dipinto nel quadro e la pianta attualmente presente nel Bosco.

Vi ricordiamo la promozione valida per tutta la settimana da lunedì 18 a venerdì 22 gennaio 2021: un biglietto omaggio per chi visita il museo in compagnia di un’altra persona (in due al museo ma paga uno solo #ricominciamoinsieme al #museoboscocapodimonte).

 

 

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