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Il rientro di Mantegna e Polidoro a Capodimonte

Rientrano al Museo di Capodimonte, a seguito della mostra per Expo 2015 Il tesoro d’Italia (Milano, Padiglione Eataly, 29 maggio-31 ottobre 2015), la Sant’Eufemia di Andrea Mantegna, riallestita al primo piano (sala 8), e i tondi con la Vergine annunciata e l’Angelo annunciante di Polidoro da Caravaggio, ricollocati al secondo piano (sala 72).

 

L’opera di Mantegna, firmata e datata 1454, un tempo nella Cattedrale di Montepeloso (poi denominato Irsina), presso Matera, fu acquistata dal cardinale Stefano Borgia (1731-1804) per il suo Museo di Velletri, per poi passare, insieme al resto della raccolta, nelle collezioni borboniche nel 1817. La prova giovanile dell’artista, attualmente esposta nelle sale che ospitano la Collezione Farnese, è caratterizzata da una monumentalità accentuata dal punto di vista ribassato e dalla resa fortemente prospettica della volta a botte.

 

I tondi di Polidoro, insieme al San Pietro e al Sant’Andrea, esposti nella stessa sala della sezione Galleria delle arti a Napoli, facevano parte della pala d’altare eseguita dal pittore nel 1527 per la chiesa napoletana dei pescivendoli di Santa Maria delle Grazie alla Pescheria, distrutta nel 1968. L’insieme è esemplificativo dello stile del maestro che, formatosi alla scuola di Raffaello, divulgò le istanze inquiete del Manierismo nel Meridione d’Italia, trasferendosi prima a Napoli e poi a Messina.

 

Visualizza l’elenco delle opere in prestito del Museo di Capodimonte

Polidoro Caldara, detto Polidoro da Caravaggio
(Caravaggio, 1499 circa-Messina, 1543 circa)
Vergine annunciata
1527-1528
olio su tavola
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
(in deposito dal Comune di Napoli)

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