skip to Main Content

Sabato 18 e domenica 19 luglio 2020 weekend al Museo e Real Bosco di Capodimonte

Terzo weekend di luglio al Museo e Real Bosco di Capodimonte con gli spettacoli del Napoli Teatro Festival Italia, tra cui l’impedibile prima assoluta Di Giacomo in the mood il nuovo concerto/spettacolo, messo in opera dalla collaborazione fra il M° Roberto De Simone e Raffaello Converso sul mondo musicale e poetico di Salvatore Di Giacomo e l’immaginario che ad esso si ispira. Le performance di MusiCapodimonte allieteranno grandi e piccini.

E nella Reggia, i visitatori possono ammirare le due mostre Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica e Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli, oltre alle ricche collezioni.

Prenotazione obbligatoria sul sito www.coopculture.it, ingresso contingentato e obbligo di mascherina.

Da Venerdì 17 luglio 2020 riparte il City Sightseeing Napoli con i bus a due piani scoperti per i tour cittadini e un’offerta promo per la ripartenza: per i turisti che viaggiano in coppia il secondo paga la metà.

Ma vediamo tutti gli appuntamenti in dettaglio.

 

 

Gli spettacoli nel weekend del Napoli Teatro Festival Italia / edizione 2020

 

  • Sabato 18 luglio e domenica 19 luglio ore 21.00 / Capodimonte – Cortile della Reggia (ingresso Porta Piccola) SULLA MORTE SENZA ESAGERARE ideazione e regia Riccardo Pippa
  • Sabato 18 luglio ore 21.00 / Bosco di Capodimonte – Casino della Regina (ingresso Porta Miano) CUORE di Sergio Casesi PRIMA ASSOLUTA 
  • Domenica 19 luglio ore 21.00 / Bosco di Capodimonte – Fagianeria (ingresso Porta Miano) DI GIACOMO IN THE MOOD con Raffaello Converso, elaborazioni ed orchestrazioni Roberto De Simone
  • Domenica 19 luglio ore 21.00 / Bosco di Capodimonte –Casino della Regina (ingresso Porta Miano) LA NOSTRA UNICA FEDE di Gennaro Ascione PRIMA ASSOLUTA

 


Chiunque acquisti un biglietto dell’edizione 2020 del Napoli Teatro Festival Italia per uno spettacolo programmato negli spazi all’aperto del Real Bosco di Capodimonte riceverà in omaggio un biglietto per il museo. Sarà possibile prenotare la visita fino al 31 agosto 2020 secondo le modalità indicate sul sito.


18, 19 luglio ore 21.00 Capodimonte – Cortile della Reggia
SULLA MORTE SENZA ESAGERARE

ideazione e regia Riccardo Pippa, di e con Giovanni LonghinAndrea PanigattiSandro PivottiMatteo Vitanza, scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme, disegno luci Giuliano Bottacin, cura del suono Luca De Marinis, tecnico audio-luci Alice Colla, organizzazione Camilla Galloni, distribuzione Monica Giacchetto, produzione Teatro dei Gordi / Teatro Franco Parenti

DURATA 55MIN

Sulla morte senza esagerare è un omaggio alla poetessa polacca Wislawa Szymborska. Lo spettacolo affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee. Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. L’unica certezza è la morte, si dice. Ma quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte, lei che è immortale, di cosa significhi morire? «Per il NTFI abbiamo pensato ad un nuovo allestimento del nostro spettacolo – racconta Riccardo Pippa – più inattuale e contemporaneo, che tenesse conto di quanto ci sta accadendo; ritorniamo al lavoro di scena partendo da una ferita, dopo una quarantena che ha negato a chi se ne stava andando il conforto di una visita e a quelli che sono restati, la condivisione in presenza del lutto. Guardiamo la realtà attraverso maschere di cartapesta, figure familiari, presenti, che raccontano, senza parole, gli ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii. Questa, per noi, è la ripartenza».

 


 

19 luglio, ore 21.00, Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte
DI GIACOMO IN THE MOOD

con Raffaello Converso, elaborazioni ed orchestrazioni Roberto De Simone
e con direttore d’orchestra Luigi Grima
con Mimmo Napolitano (pianoforte), Rocco Roggia (violino I°), Antonio Ruocco (violino II°), Marco Traverso (viola), Leonardo Massa (violoncello), Antonio Di Costanzo (contrabbasso), Umberto Leonardo (chitarra), Michele De Martino (mandolino), Enzo Grimaldi (fisarmonica), Giuseppe Di Colandrea (clarinetto/sax), Vincenzo Leurini (tromba), Luca Martingano (corno), Cosimo Gargiulo (trombone), Gianluca Mirra (percussioni/vibrafono)
produzione Proscenio

DURATA 1H+15MIN
PRIMA ASSOLUTA

Di Giacomo in the mood è il nuovo concerto/spettacolo, messo in opera dalla collaborazione fra il M° Roberto De Simone e Raffaello Converso.

Il concerto mette in rilievo non solo le produzioni poetiche di Salvatore di Giacomo e dei compositori che ne vestirono di musica i testi (Mario Costa, Enrico De Leva, Francesco Paolo Tosti), ma tutto un mondo musicale e poetico che deriva dall’immaginario digiacomiano e che ad esso si ispira.
In tal senso è derivato il titolo che abbiamo dato alla composizione espressiva dello stesso concerto.
Da un’attenta lettura delle melodie digiacomiane di Mario Costa, pervenuteci a stampa, è interessante rilevare, nelle succinte realizzazioni pianistiche, le indubbie indicazioni dell’Autore riguardanti l’andamento ritmico e cadenzale nonché la scrittura del basso armonico spesso poco scolastica, o la condotta armonica volutamente trasgressiva. Si intuisce, quindi, la solida identità del musicista, al di là del suo naturale immaginario melodico, anche se, talvolta, non emerge una definitiva distribuzione verticale delle armonie per quel che riguarda una eventuale orchestrazione futura, che non entri in conflitto con la tessitura vocale di un interprete (maschile o femminile che sia).
Per altro, dalle stesse partiture orchestrali del Costa si riscontra un innegabile parallelo tra la equilibrata scrittura dell’Autore e le orchestrazioni di alcune opere pucciniane del primo periodo (La Bohème, in particolare) ed è immaginabile che il pregevole equilibrio tra la vocalità di un cantante (maschile o femminile) e la compagine strumentale che sostiene la melodia, sia frutto di una reciprocità, che ignoriamo per quali vie si è prodotta.
Inoltre è noto il rapporto a Parigi tra Costa e Debussy, che del napoletano autore di canzoni apprezzava lo sgorgante estro melodico, ricco di strutture esotiche e di stilistiche identità partenopee, non dissimili da quelle – ancor più accentuate – impiegate da Francesco Paolo Tosti in Marechiare (e Tosti era ben noto in ambito internazionale).
Per altre vie, i versi digiacomiani furono musicati anche da Enrico De Leva, che, all’opposto, rifuggendo da locali esotismi melodici, compose linee di canto riferite allo stile dei posteggiatori «gavottisti», ad irrelate allusioni settecentesche, o anche a wagneriani cromatismi di moda (Nu passariello spierzo).
È chiara, per tali compositori scolasticamente colti, la destinazione musicale indirizzata – commercialmente – sia al salotto borghese sia a frange di esecutori attivi in contesti sociali più bassi (posteggiatori, gavottisti) i quali, però garantivano agli autori e agli editori una più larga diffusione di consumo (si consideri anche l’incipiente industria di case discografiche).
Tuttavia, la poesia digiacomiana, al di là della lingua napoletana, conteneva umori antropologici e psicologici nonché significati che non sempre potevano essere intesi pienamente da musicisti, o melodisti, di più modesta formazione culturale, e tantomeno da un pubblico eterogeneo, più attratto dall’esotismo, spesso abusato, dei tratti melodici di una canzone.
Dal punto di vista dialettale, anche Ferdinando Russo produsse dei componimenti destinati alla musica (Tammurriata palazzola, Scetate) ma i suoi versi non hanno lo spessore di quelli digiacomiani ed indugiano nel descrittivismo bozzettistico o nel compiacimento di frequenti espressioni idiomatiche. Musicisti, quali il Buongiovanni li rivestirono di elementi melodici insistiti, facilmente riconoscibili anche da fruitori turistici, pur giungendo ad ibridismi compositivi che, d’altronde, bene identificano il tempo storico in cui visse ed operò il Di Giacomo, impregnando di se il contesto artistico, letterario e poetico.
Eppure, musicalmente, negli epigoni digiacomiani non ritroviamo talune raffinatezze armoniche che spiccano nel Costa di Luna novaEra de maggioCatarì, che invece sono vicine alle indeterminatezze coloristiche del Debussy. Ed anche in questo caso è difficile stabilire le reciprocità che innegabilmente soffiavano nell’etere onirico degli artisti, contagiando, a vari livelli, i creatori linguistici, sia pure con dissimili codici formali, o con opposti orizzonti e diverse destinazioni sociali.
Sono queste considerazioni, qui esposte in sintesi e non omogeneamente elencate, che informano le partiture musicali di tutti i brani presenti nel nostro concerto, prodotte da riflessioni e contraddizioni culturali della nostra contemporaneità.

Roberto De Simone

 


SPORTOPERA

a cura di

Claudio Di Palma e Vesuvioteatro

Per gli antichi egizi la parola Nefer sintetizzava il concetto di bellezza e perfezione. Un ideale che nella rimodulazione grafica del geroglifico si traduceva nel segno di una trachea ed un cuore suggerendo così la sintonia ritmica tra respiro e pulsione cardiaca come sintomo ideale della perfezione. Sportopera 2020 ricerca teatralmente nei momenti in cui lo sport intuisce, sfiora o fallisce quella sintesi, quegli attimi di tempo in cui il fiato ed il battito concedono nuove percezioni del mondo e nei quali si può decidere se osare o rinunciare.

Claudio Di Palma

18 luglio – Bosco di Capodimonte – Casino della Regina (Porta Miano)

ore 21.00 CUORE

di Sergio Casesi, costruzione drammaturgica e interpretazione Fulvio Cauteruccio e Flavia Pezzo, voce in prestito Michele Di Mauro, direzione tecnica Lorenzo Bernini, regia Fulvio Cauteruccio, produzione Impresadifulviocauteruccio

DURATA 1H
PRIMA ASSOLUTA

Il protagonista di Cuore è un calciatore sulla soglia dell’eternità, sorpreso nell’attimo in cui il cuore smette di pulsare per varcare il tempo e darsi all’infinito. Si illude di parlare ad un grande del pallone, Gaetano Scirea, che però non risponde. È una presenza che osserva, comprende, forse tutto conosce, ma non dice nulla, non è ancora il momento. Dedicato alla figura di Astori, capitano della Fiorentina scomparso troppo presto, Cuore non mette in scena la sua vita né narra le sue gesta. Chi parla è un uomo i cui pensieri sono veicolo per entrare nel senso profondo del gioco del calcio, metafora della fatica e della fragilità umana, della gioia e del fallimento, della sconfitta e della riconquista. Il cuore del protagonista, divenuto limpido grazie al teatro, ci permette di immergerci nella grande mitologia poetica del calcio, gli stadi e i loro caratteri, i grandi campioni, gli eroi, i dimenticati, i perdenti, i vincitori. Ci porta a volare sopra Firenze, a giocare per strada con i bambini innamorati del pallone, ci fa entrare a San Siro e al San Paolo, ci fa toccare le ginocchia di Baggio, sfiorare la mano di Maradona, trovare gli occhi di Antognoni che guardano le stelle. Cuore ha il sapore del tè caldo su un campo all’aperto in inverno. Cuore è il sorriso negli occhi di un bambino che vorrebbe essere Batistuta. Cuore è il calcio.

 


19 luglio – Bosco di Capodimonte – Casino della Regina (Porta Miano)

ore 21.00 LA NOSTRA UNICA FEDE

di Gennaro Ascione, con Lino Musella, musiche di Marco Vidino

DURATA 50MIN
PRIMA ASSOLUTA

«Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro». Presa alla lettera, questa sentenza di Pier Paolo Pasolini non lascia scampo al teatro. Eppure, dando ascolto all’eco provocatoria che vi risuona, essa suggerisce un doppio fondo: la possibilità di adoperare il calcio per sondare il sacro che il teatro consente di resuscitare. L’attore officia un rituale, ispirato al Canto di Circe che Giordano Bruno incluse nella prima edizione francese della sua più importante opera di mnemotecnica: il De umbris ideaurm. Nell’Odissea, la maga trasforma gli uomini in porci. Nel Canto, la sacerdotessa svela l’animale che si cela sotto le sembianze umane dei nemici. Qui, il Cardinale di Napoli padroneggia uno scongiuro ancora più potente che interpella le divinità di quattro pantheon: maradoniano, cristiano, greco, satanista. Lo scudetto si potrebbe perfino vincere, un giorno. Purché… Purché i fedeli mostrino la propria natura profonda. Come di fronte alla vittoria o alla sconfitta, alla paura, al denaro, all’isolamento, alla crisi. 

 


Per tutti gli spettacoli a Capodimonte capodimonte.cultura.gov.it

Per tutte le altre info www.napoliteatrofestival.it

 


Sabato 18 e domenica 19 luglio 2020, ore 10:30 – 12:30

Attività MusiCapodimonte

Ogni weekend le sale del Museo di Capodimonte sono allietate dalla presenza dalla Dama di Corte e da Re Pulcinella, mentre nel salone degli Arazzi risuoneranno le note del pianoforte suonate dal M° Rosario Ruggiero.

 


 

Da Venerdì 17 luglio 2020 riparte il City Sightseeing Napoli con i bus a due piani scoperti per i tour cittadini.
La linea A che arriva a Capodimonte (INGRESSO PORTA PICCOLA) effettuerà 6 corse al giorno tutti i giorni.
Partenze da Largo Castello della Linea A: 9.30/11.00/12.30/14.00/15.30/17.00 (ultima partenza)
Arrivi a Capodimonte e ripartenze da Capodimonte: 9.55/11.25/12.55/14.25/15.55/17.25 (ultimo rientro da Capodimonte)
OFFERTA PROMO PER LA RIPARTENZA: per i turisti che viaggiano in coppia il secondo paga la metà.

 


Leggi tutti gli articoli sul blog

Segui gli aggiornamenti sui nostri canali social

Back To Top